mercoledì 10 aprile 2019
IN RICORDO DI LUIGI CAPPELLETTI
E' con profonda commozione che vogliamo esprimere il nostro cordoglio per la scomparsa dell'amico e compagno Luigi Cappelletti, pubblicando il ricordo che Elena Lattuada ha voluto condividere con tutti coloro che hanno avuto il piacere e l'onore di conoscerlo.
"Ho conosciuto Luigi, il Cappelletti, nel lontano 1985 quando arrivai a Rogoredo, il suo quartiere.
Erano anni di passaggio per il quartiere, dopo la chiusura dell'acciaieria Redaelli, in attesa di non si sapeva quali trasformazioni e le persone, storicamente vissute intorno alla vita della fabbrica, provavano a resistere ed a riorganizzarsi.
Luigi era uno degli animatori, potremmo dire il capo, del Comitato di Quartiere: un luogo di donne e uomini di sinistra, che si sentivano "sentinelle", che praticavano azione sociale per preservare la comunità di quartiere e la sua identità sociale e nel contempo per provare a migliorare la qualità del vivere in un quartiere chiuso, anche fisicamente, rispetto alla città.
Erano, eravamo, insieme ad altri, un luogo resistente e Luigi era animato, pur lavorando ancora, da un attivismo sociale e politico continuo e costante. Aveva un suo punto di vista, forte, sulle cose da fare e su come farle: si scontrò spesso con altri uomini forti del quartiere. Difendere gli spazio sociali (Circolo Mondini e la biblioteca ex Redaelli), di aggregazione (Rogoredo 84), la cooperazione abitativa, come luoghi in cui le persone potessero avere spazio di parola, di azione, di difesa e tutela dei diritti sociali. Un uomo della partecipazione attiva.
Del resto fu il primo, diversi anni prima e nelle prime esperienze di partecipazione della scuola, a presiedere il Consiglio di Istituto della scuolòa elementare, la scuola della "sua Vale".
Non era un uomo facile, ma era un compagno. Ancorato ai valori della sinistra, della giustizia sociale, del vivere e lavorare dignitosamente, pronto a difendere gli spazi sociali di un quartiere che aveva perso la sua anima operaia e che si trasformava in una anonima periferia.
Anche per questo negli anni della trasformazione urbanistica e del nuovo insediamento di Santa Giulia si dedicò, insieme a giovani e meno giovani e con la collaborazione di docenti del Politecnico, a studiare ed a proporre un diverso modello di quartiere. Aveva a cuore la creazione di un "ponte" tra il vecchio ed il nuovo quartiere, che purtroppo non si è realizzato.
E poi, andato in pensione, il lavoro nella lega SPI di Rogoredo, l'ANPI, e ogni luogo e in ogni occasione in cui ci fosse la possibilità di praticare idee e partecipazione.
Il Luigi non si è mai perso d'animo e fino all'ultimo è stato un combattente.
Anche un anno fa era con noi a sfilare nelle vie del quartiere in occasione del 25 aprile. Un po' malfermo sulle gambe, ma lucido nell'analisi e nella necessità di esserci, sempre e comunque.
Non si perse anche quando fu colpito dalla morte di sua moglie, compagna di una vita.
Orgoglioso di sua figlia, la Vale, come la chiamava lui, che l'ha accompagnato nel suo ultimo viaggio.
Sei stato uno di noi, un uomo e compagno di questo quartiere, un uomo di sinistra, ma anche un compagno e padre attento.
Ciao Luigi, che la terra ti sia lieve.........."
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